Kite batte Windsurf: Rio 2016*

Sì, in questa foto sono io, nelle mie prime veleggiate con vento forte, in Sardegna. Il windsurf non era olimpico, e poco mi interessava sinceramente. A me bastava planare, cadere, sentire il sale addosso. Di anni ne sono passati, di classe olimpiche anche, qualche selezione me la sono fatta anch’io. Se davvero il kite passa olimpico (a meno che le varie petizioni non possano ribaltare la votazione nella prossima riunione ISAF di novembre) non spiace solo perchè hanno scelto un’altra disciplina che pare non abbia molto di vela, dal punto di vista tecnico-tattico. Spiace perchè noi addetti ai lavori, istruttori, tecnici, ci abbiamo messo 20 e più anni a dimostrare che il windsurf e  i surfisti, non sono solo moda e tipi da spiaggia. Ci abbiamo messo 20  e più anni a far capire ai circoli, che l’attività giovanile si può fare anche con le tavole a vela e che si possono raggiungere anche grandi risultati. Ci abbiamo messo 20 e più anni a far ripartire zone che agli albori erano delle potenze agonistiche (leggi Cagliari). Ci abbiamo messo 20 e più anni a creare un vivaio invidiabile da tutto il mondo. Ci abbiamo messo quasi 20 anni a capire e far capire ai giovani, che la scelta di una classe olimpica implica dei sacrifici, delle regole, delle regole ferree, che con il pompaggio libero introdotto un po’ di anni sono diventate fondamentali per ottenere risultati davvero importanti . Ecco: per il voto sconfusionato dei “Signori dell’ISAF” tutto questo è stato annientato come nulla fosse in favore dei colorati aquiloni, modaioli come lo fu il windsurf proprio quando fu scelto sport olimpico. I windsurfisti che hanno vissuto questi 20-25 anni di fatiche, anche federali, sono rimasti così mortificati, letteralmente di stucco per questa scelta. Tutti gli sforzi per far capire ai giovani che la “tavoletta è bella” ma la classe olimpica ha quella cosa in più, per cui vale la pena rinunciare ad alcune cose, (che per un adolescente spesso sono importantissime), svanite in un giorno. Ma gli obbiettivi dei giovanissimi non sono e non devono essere le Olimpiadi: non lo sono state per Laura Linares, che finchè è stata juniores ha pensato ai Mondiali Giovanili ISAF come obbiettivo massimo. Gli istruttori, i tecnici, devono comunque proseguire a sviluppare le loro squadre, perchè offrono ai giovani un’occasione unica per crescere in un ambiente fantastico come quello del windsurf. Gli obbiettivi cambieranno per alcuni, ma non deve venire meno la voglia di andare avanti. Le regate nazionali Techno con oltre 100 partecipanti al colpo devono andare avanti con la loro grande vitalità, senza farsi abbattere dall’esclusione olimpica, che in realtà -ammettiamolo – ha sempre coinvolto una piccolissima percentuale di atleti, di windsurfisti. Quindi avanti tutta, con tavole vecchie, tavole nuove, ma sempre tra vento e mare, con i giovani e per i giovani. Se poi a novembre dovesse succedere qualche miracolo…tanto meglio! ma il windsurf rimane tale, anche se non più olimpico.

*Novembre 2012:

l’ISAF ribalta la decisione e la tavola a vela RS:X torna ad essere a tutti gli effetti classe olimpica! Per la gioia di tutti quei giovanissimi, che in questi anni sono cresciuti con il Techno 293 e ora potranno davvero sognare a 5 cerchi!

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