E’ giunta l’ora di Venezia e delle sue AC World Series. TV, giornali, appassionati, curiosi sfoggiano con gran soddisfazione il termine Coppa e questa parolina magica – soprattutto in Italia – pare smuovere il mondo. Questi eventi in realtà non hanno nulla a che vedere con la vera Coppa, che nemmeno i team sanno bene come sarà: nei percorsi, nelle regole, nelle barche – sì enormemente più grandi, ma alla fine fatte come? A Venezia ho ritrovato un mio ex collega, inteso come tecnico federale: prima del Finn, poi del match race e ultimamente in Coppa con Prada. Ora per Prada si occupa di regolamento, ma non sa quanto conterà nella Coppa America vera: si parla del 72’, di foil…quanto sarà importante la velocità, la gestione delle ali, l’evitare scuffie o situazioni difficili, rispetto a strategia e conoscenza del regolamento, magari specifico del match race? Piaccia o no la rivoluzione è in atto e la vela – non solo quella di Coppa dato che anche a livello olimpico stanno aumentando le classi veliche con catamarani e skiff – si basa sempre più su nuove fondamenta. Pensare che una volta in certe classi vinceva chi sapeva sfruttare meglio il regolamento…!!! Al primo posto lo spettacolo, per una semplice questione di soldi, leggi diritti venduti alle TV. Ma una cosa, forse, non era stata calcolata nel caso di Venezia: con uno sfondo così unico qualsiasi barca, a remi o a vela che sia, davanti a San Marco diventa una Signora barca! A Venezia ho avuto la fortuna di esserci in occasione del Giro d’Italia a Vela veleggiando a bordo del ketch Merit davanti a Piazza San Marco; ci sono tornata con Shining, prototipo 60’ Frers, che regatava per la Compagnia della Vela di Venezia. Un paio di anni fa toccò agli Xtreme 40; ora gli AC45. Le foto, le emozioni che si provano a Venezia sinceramente non dipendono dal tipo di barca che sfila nel Bacino più incredibile del mondo, ma dalle ricchezze storico-architettoniche che Venezia ha! Gli AC 45 seguono a molti altri che già hanno vissuto questa esperienza, trainando grazie alla Coppa America che verrà, numeri incredibili di appassionati, attirati comunque più dalla tricolore Prada/Luna Rossa, che dal circus della Coppa in sè. Una cosa è certa: a Venezia vale la pena comunque andarci sempre. Che ci sia una regata Optimist, una regata di barche a remi o un evento ultra-moderno come le attuali America’s Cup World Series, che creano un contrasto particolarissimo tra modernità e imponente, quanto elegante ricchezza storica della città. Venezia è sempre Venezia! La Coppa un po’ meno.